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Il calcare è una roccia sedimentaria, classificata in base a criteri sedimentologici e composizionali come appartenente alle rocce allochimiche carbonatiche, cioè derivate dall'accumulo di particelle formatesi per precipitazione chimica (chimiche in senso stretto) o per secrezione organica (organogene) all'interno di un bacino di sedimentazione; come tale, la sua composizione è sempre molto variabile in funzione delle "condizioni di formazione" in base alle quali tutte le rocce sedimentarie, comprese quelle carbonatiche, si suddividono in tre grandi gruppi:
1) sedimenti chimici
2) sedimenti organogeni
3) sedimenti clastici
La parte prevalente delle rocce calcaree va inclusa nei sedimenti organogeni; una parte minore si è formata per precipitazione da soluzioni acquose soprasature come sedimenti chimici. Infine, possono anche formarsi sedimenti calcarei clastici, qualora le rocce, formatesi originariamente per via chimica o organogena, vengano distrutte fisicamente e poi ricomposte in altro luogo.
Le rocce calcaree partecipano solo per circa lo 0,25% alla formazione della crosta terrestre, ma rappresentano il terzo tipo di "roccia sedimentaria" più recente dopo gli scisti argillosi e le arenarie.
Fra i numerosissimi utilizzi del calcare (in pezzatura e miscela diverse come pietrame, pietrisco o sabbia) ricordiamo le costruzioni stradali, la produzione di calcestruzzo, nell'industria dell'acciaio, della chimica e del cemento.
Il calcare si presenta normalmente grigio, ma può essere bianco, giallo o marrone. Si tratta di una roccia morbida e si graffia facilmente.
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